Una notte all’insegna del Jazz e apericinema con la versione restaurata di Manhattan di Woody Allen.
In occasione della Notte Bianca di Tolentino il 24 giugno il Politeama dedica un evento alla musica jazz e al grande cinema.
Alle 19.30 alla Caffetteria e nel Foyer aperitivo e concerto Jazz con la musica del Deluge Jazz Trio a seguire alle 21.00 in sala spettacolo prima proiezione del film Manhattan di Woody Allen nella nuova versione in restaurata a partire dal negativo camera originale.
A partire dalle 22.30 spuntino accompagnato dal Deluge Jazz Trio fino alle 24.00 per la seconda proiezione di Manhattan.
È noto da sempre il legame tra Woody Allen e il Jazz, non a caso se si guarda alla sua produzione cinematografica gran parte delle colonne sonore sono costruite attingendo da questo genere musicale; in questa occasione ad esempio, l’indimenticabile Rapsodia in Blu di George Gershwin apre il film Manhattan.
Film culto del panorama alleniano Manhattan è stato presentato dalla Cineteca di Bologna nell’ambito del suo progetto “Il cinema ritrovato” ed è uscito nelle sale italiane lo scorso 11 maggio. In provincia di Macerata, la sala spettacolo del Politeama, sarà la prima a proiettarlo in versione restaurata.
L’evento è organizzato in collaborazione con Officine Mattòli e l’Associazione Tolentino Jazz.
Il ricco buffet che accompagnerà l’evento è a cura di Ristorart, catering specializzato in grandi eventi, e prevede: Tartine, Bocconcini di crescia alle verdure Mini tramezzini Ricci assortiti Girelle di sfoglia misti Mini sandwich assortiti Trancetti di piadina al crudo Insalatina di farro Riso venere alle verdure Farfalle con melone e rucola Bruschette miste Palline di panzanella Bicchierini di chantilly, crema e panna cotta.
Note di regia:
<<Sinfonia postmoderna d’una grande città, ricamo amoroso di citazioni affidate ad un bianco e nero di bellezza vertiginosa, mentre New York s’allunga nel panoramico: per paradosso, solo uno schermo grandissimo rende piena giustizia a questa storia di fragili amori consumati tra ristoranti alla moda, diner confidenziali, appartamenti in penombra, sale di museo o di planetarium, ma pronta ad aprirsi sulle meraviglie dello skyline, di Central Park durante un temporale estivo, di una Quinta Avenue filmata a passo di corsa e in un crescendo della Rapsodia in blu che sfuma infine sulle note malinconiche di But not for Me. Sono trenta-quarantenni, sono intellettuali, si innamorano e si disamorano, vivono trasportati dalla musica di Gershwin e trafitti dall’ironia amarognola delle battute di Woody Allen-Ike Davis, coscienza tragicomica d’un mondo: “Tutta questa gente di Manhattan che parla, si agita e si crea problemi inesistenti per non pensare ai veri problemi universali”. Film chiave nella filmografia di Allen, film di approfondimento e maturazione, trattato con dispetto da chi avrebbe voluto vedere in Allen un lunatico fool a vita, Manhattan è film dal fascino visivo struggente, e ha restituito come pochi la nevrotica dolcezza del vivere in un certo luogo del mondo occidentale, in una certa stagione (la fine dei Settanta) che ci appare ormai lontana.>>